| MURERA |
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La storia di MURERA…
Murera e la trappola avvelenata.
La mattina del 21 febbraio 2012, verso le 11, nel parco nazionale del Meru, il sig Winkworth, guida esperta del campo tendato”Offbeat Safaris”, notò un cucciolo di elefante che faticosamente arrancava tutto solo: trascinava una gamba posteriore, quasi fosse rotta. Avviso’ immediatamente il The David Sheldrick Wildlife Trust al quale inviò anche immagini che aiutassero a capire età e taglia del cucciolo. Non appena atterrarono, i keepers vennero condotti sul luogo del ritrovamento dove ingaggiarono una bella lotta perché la cucciola di circa due anni, nonostante la vistosa zoppia, dava loro del filo da torcere, scappando in tutte le direzioni. Alle 5 del pomeriggio riuscirono a caricarla sull’aereo. Alle 20 arrivarono alla Nursery di Nairobi dove diede ancora prova del suo temperamento. Una volta sistemata nel suo box, i Keepers procedettero ad idratarla con acqua e biberon di latte durante tutta la notte. Il giorno dopo, però, l’elefantina collasso’ e fu necessario procedere con delle flebo. Venne pulito e disinfettato bene il piede che riportava ferite profonde in seguito alle punte acuminate ed avvelenate della trappola sulla quale malauguratamente aveva fatto il passo. Per prevenire il rischio di infezione, le venne somministrato un antibiotico.
Le prime due settimane Murera, così venne chiamata, stette all’interno del suo recinto: le ferite dovevano rimarginarsi e non poteva aumentare di peso. Tutti gli altri orfani le stavano attorno, all’esterno, incoraggiandola e sostenendola con la loro presenza ed il loro affetto.
Tra questi, Orwa non la abbandonava mai se non per le uscite nel bush: divenne il suo amico del cuore. Finalmente anche lei poté unirsi ai suoi piccoli amici e tornare in libertà a giocare e mangiare. Le ferite erano guarite e poteva… ingrassare!
Oggi Murera è a Umani Kibwezi, il centro costruito dal DSWT per i cuccioli disabili. La zoppia le rende faticoso e lento il suo procedere ma è un’elefantessa dolce e decisa, molto determinata. Se andate a trovarla, oltre alle coccole, guardatele anche i piedi: sono i più belli di tutto il The David Sheldrick Wildlife Trust.
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