KITHAKA

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Kithaka e la foresta Imenti. La mattina del 20 novembre del 2011, un cucciolo di elefante venne visto vagabondare in un villaggio vicino a Ruini nella parte più bassa della foresta Imenti: forse era stato separato dalla madre e dalla sua famiglia quando, avvicinatisi ad un insediamento umano lì situato, ne erano stati scacciati con forza. Il piccolo camminava a fatica alla disperata ricerca di compagnia quando i Rangers del kws lo presero in custodia. Ai rangers apparve subito chiaro come fosse impossibile ricongiungerlo con la sua famiglia a causa delle condizioni del terreno e della densità della foresta: contattarono il DSWT segnalando il recupero del piccolo elefante da loro effettuato.

Il cucciolo venne trasportato al campo di volo Lewa e fatto salire in aereo: giunse alla Nursery di Nairobi di notte e sotto una pioggia torrenziale. Aveva circa una settimana di vita: la parte interna delle orecchie era soffice e rosa e ed il cordone ombelicale da poco tagliato.

Venne chiamato Kithaka che in Meru significa foresta. Alla Nursery venne subito adorato dagli orfani più vecchi di lui per il suo essere un “personaggio”pieno di potenzialità e di vita. Kithaka oggi si trova al centro di recupero di Ithumba: è cresciuto sano e felice diventando un adulto consapevole e sicuro di sé. Se lo verrete a trovare potrete capire come sia rimasto comunque un “personaggio “….

Il ciondolo di Kitaka

Tieni KITAKA accanto al tuo cuore, con un gesto d’Amore

UN PICCOLO ANEDDOTO

Si sente usare spesso l’espressione memoria da elefante per indicare il trattenimento dell’informazione per un tempo indefinito. Ebbene ho avuto modo in prima persona di verificarlo. Nel novembre del 2011 è arrivato alla Nursery di Nairobi, il piccolo Kithaka, orfano del bracconaggio recuperato. Aveva una settimana. Ho avuto l’opportunita’di incontrarlo e di seguirlo, durante i miei viaggi annuali, nel suo percorso di crescita e riabilitazione. Abbiamo instaurato un rapporto di reciproca fiducia che io ho intensificato soffiando dolcemente nella sua proboscide, proprio come mi ha insegnato loro matriarca per eccellenza la dott.ssa Dame Daphne Sheldrick, il mio spirito guida! La loro memoria non è solo visiva, o acustica ma anche e soprattutto olfattiva. Andando avanti negli anni, al suono della mia voce si avvicinava mi allungava la proboscide chiedendomi di soffiare dentro per riconoscermi …per salutarmi poi affettuosamente con il rumble (girgoglio dello stomaco che gli elefanti e mettono in momenti importanti d’amore e d’amucizia). Ancora oggi quando lo incontro presso il centro avanzato di recupero , quando lo chiamo lascia per un attimo il gruppo è viene a salutarmi, ed io aspetto il suo Rumble che arriva puntualmente dopo il rituale del soffio. Che emozione! Una grande emozione…si può parlare anche con gli elefanti. La dott.ssa Daphne lo sa molto bene…
Aldo Giovannella
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