I Pengo Safari negli anni

Le nostre foto

13° PENGO SAFARI Agosto 2019

Testimonianze e pensieri di Sabrina Paretti

Viaggio in Kenia con Pengo Project – 20/31 Agosto 2019
Sono molto contenta della realizzazione di questo evento e ringrazio tutti: gli organizzatori e i partecipanti della serata.
Soprattutto ringrazio Aldo che, includendomi fra i partecipanti al 13° Gruppo di Viaggio Pengo, mi ha permesso di realizzare il mio vecchio sogno di andare in Africa e mi ha permesso di farlo nel migliore dei modi, lontana dalle consuete rotte turistiche e toccando letteralmente con mano questa bellissima realtà di protezionismo ed ecologismo ambientale.
Il nostro viaggio, nello scorso mese di agosto, ci ha portato in Kenia a visitare due “orfanotrofi” per elefantini: quello di Nairobi, dove sono ospitati cuccioli da uno a tre anni, e quello di Voi, che ospita elefantini più grandicelli, tutti accomunati dalla loro condizione di orfani.
Tutto era cominciato con l’adozione a distanza di Dololo, l’elefantino ospite
della nursey di Nairobi, di cui tante volte, nei mesi precedenti la partenza, avevo visto e rivisto su You Tube il filmato del salvataggio, tanto che mi sembrava già di conoscerlo e di sentirlo un pò “mio”. L’impatto con la realtà mi ha suscitato diverse emozioni e sentimenti, primo fra tutti, l’incredulità per essere davvero arrivata fin là a incontrarlo!
C’è stata la tenerezza nel sentire gli affamati barriti dei cuccioli, vedere le loro corse al rientro dal bush verso i loro kippers, le loro balie umane che vivono con loro giorno e notte, porgendo ad ore prestabilite i biberon con il latte più simile possibile a quello che avrebbero dovuto prendere dalle loro madri.
Ci sono stati attimi di sorrisi, per le loro pose talvolta buffe e spesso
intelligenti, come afferrare la canna dell’acqua per bere!
C’è stata la meraviglia nello scoprire, con il contatto fisico, alcuni particolari finora sconosciuti: la loro pelle tanto spessa, ruvida e rugosa del corpo e quella invece liscissima e fragile del retro dei padiglioni delle orecchie; le loro zannette che iniziano a spuntare; le loro piccole e curiose proboscidine che ti annusano e ti esplorano dappertutto e i loro occhi, con quelle ciglia lunghissime!
E’ stato proprio osservando gli occhi e lo sguardo un pò fisso di uno di loro in particolare, Mukkoka, che mi sono domandata cosa è rimasto nei loro occhi e nella loro memoria della terribile esperienza di violenza e di privazione vissuta.
Soprattutto c’è stata quindi la consapevolezza che quei cuccioli al di là del
sorriso che ci strappano, sono la testimonianza vivente di una tragedia, quella dell’uccisione delle loro madri e dello sterminio degli elefanti ma c’è in me anche la certezza che grazie alla Fondazione Sheldrick e al supporto di Pengo Project, questi cuccioli avranno un futuro, cresceranno fino a diventare adulti, splendidi colossi imponenti e pacifici come quelli che abbiamo poi visto in altre giornate nei Parchi Nazionali.
Spero di poter rinnovare il mio sogno di tornare in Africa e spero di farlo in una realtà sempre più rispettosa del patrimonio di vita che quella terra ospita!
1/11//2019 Sabrina Parretti

Incontro del 26 Agosto 2019 con Cynthia Moss nel Parco di Amboseli (Kenya)

Nel corso del viaggio dell’11°, 12° e 13° gruppo di Pengo Life Project
con il Dr. Aldo Giovannella, fondatore del PLP e Partner Italiano dello Sheldick Wildlife Trust

Resoconto di Sabrina Parretti

Alle ore 15,30 del giorno 26 Agosto 2019, nel corso del Pengo Safari in Kenya e in particolare nel Parco di Amboseli, i tre gruppi Pengo 2019 si sono recati (da tre anni ormai per il Pengo Safari è un appuntamento fisso ogni anno), a far visita al famoso Centro Studi di Cynthia Moss: l’Amboseli Elephant Research Project fondato nel 1972, insiema al collega Harvey Croze. Una volta entrati presso l’attendamento della famosa studiosa americana di elefanti, con nostra grandissima sorpresa e ancor più emozione, è comparsa personalmente la grande Cynthia Moss.

Tutti noi presenti, un pò intimiditi ma lusingati della sua presenza, siamo stati fatti accomodare seduti in semicerchio, al cui centro si è seduta lei stessa, vicino il Dr. Aldo Giovannella, con in mano una copia del libro “Elephant Memories”, scritto dalla studiosa e pubblicato in lingua inglese. Anche la presente conversazione si svolge in lingua inglese, con domande dei presenti e breve traduzione riepilogativa delle risposte da parte dei più esperti in tale lingua.

La Dott.ssa Cynthia conosce tutti gli elefanti dell’Amboseli National Park, dato che vive e studia lì da tantissimi anni; lei stessa ci dice che il prossimo 1° settembre sarà il 47° anno dei suoi studi in Kenya. Ci sono ancora in vita elefanti che erano presenti nel 1972. E’ grazie a lei ed ai suoi studi se adesso conosciamo i meccanismi della riproduzione degli elefanti. Inizia a raccontare che qui c’erano grandi opportunità di studiare gli elefanti in natura, non erano costretti in un’area circoscritta. Ce n’erano circa 14.000 nel Parco dello Tsavo e 700 in quello di Amboseli; dato il loro numero più ristretto, qui potevano essere seguiti meglio. Nei primi due anni dei suoi studi, si è impegnata a fotografarli, soprattutto le orecchie, che sono il loro principale elemento distintivo. Lei voleva capire i comportamenti sociali degli elefanti, partendo dai singoli individui. Voleva capire le loro relazioni all’interno del gruppo. Ha quindi cominciato ad individuare quali fossero le madri, le zie e la struttura sociale del gruppo. La matriarca è l’elefantessa più anziana, lei decide tutto e indirizza il comportamento della famiglia, quando spostarsi, ecc. In caso di bracconaggio, quando viene uccisa la matriarca, si è assistito a situazioni in cui ha preso il suo posto un individuo più giovane di 17/24 anni. In altre specie, quando viene ucciso il capobranco, si è visto che le si avvicenda una sorella ma questo non succede tra gli elefanti, dove invece la guida viene presa sempre dalla più anziana di età. Si è visto anche il caso di una matriarca di 70 anni, che continua a guidare il gruppo! Altre volte invece verso i 50 anni viene avvicendata.

Le nuove famiglie si formano quando la sostenibilità del territorio non è sufficiente a garantire la sopravvivenza dei membri. Le famiglie, vecchie e nuove, rimangono però in contatto fra loro. In Amboseli ci sono 73 famiglie, divise in gruppi, a sua volta divisi in clan. I maschi maturano sessualmente verso i 12/14 anni di età e abbandonano il gruppo ma non possono diventare maschi dominanti prima che sia passato qualche altro anno. Nei maschi c’è una continua crescita anatomica, fino a 4 metri di altezza. Verso i 30 anni raggiungono il massimo livello di testosterone e si può verificare il fenomeno del must, stato in cui l’animale diventa irritabile. L’estro del maschio non è collegato a quello della femmina. Il periodo in cui il maschio va in calore di solito è tra aprile-maggio-giugno; la femmina può andare più spesso. Può avere la prole circa ogni 4 anni; la gestazione ha una durata di 22 mesi, poi successivamente la femmina non ha estro per 2 anni.

I combattimenti fra maschi non sono frequenti e, in ogni caso, spesso uno dei due abbandona il campo di battaglia. Nel 1980 si è verificato un parto gemellare ed entrambi I cuccioli sono sopravvissuti. Un altro parto gemellare si è avuto anche un paio di anni fa, con un cucciolo maschio ed uno femmina ma a 7 mesi la femmina è morta. Aldo chiede perchè il parto gemellare è piuttosto raro.

Cynthia risponde che il problema non è tanto la gestazione, quanto l’allattamento. In Uganda ci sono stati più casi di parti gemellari, per le maggiori risorse del territorio e conseguente maggiore abbondanza di latte materno. Adesso nel Parco di Amboseli ci sono 1650 elefanti. Aldo ricorda tristemente che nell’estate 2009 fece il suo primo viaggio in Kenya e che quell’anno ne furono uccisi 400, c’era puzzo di morte dappertutto..

Cynthia continua dicendo che la genetica degli elefanti di Amboseli va fuori del Parco; gli elefanti infatti escono da Parco attraverso alcuni “corridoi” esistenti, l’unico corridoio chiuso è quello ad est.

Aldo chiede se in natura un elefante piccolo senza la madre può sopravvivere, se viene adottato dalle altre femmine. Cynthia risponde che sotto i 2 anni non ce la fa perchè le altre femmine non hanno abbastanza latte per la propria prole e per lui.

Qualcuno chiede se lei si sia mai trovata in situazione di pericolo con gli elefanti. Cynthia risponde che c’è stato un solo caso di un maschio di 50 anni che “caricava” le auto. Continua dicendo che ha osservato comportamenti di particolare euforia fra gli elefanti in caso di nascita di cuccioli e che gli elefanti hanno dimostrato di avere anche consapevolezza della morte, con comportamenti di indugio davanti ai corpi di compagni deceduti.

La dentatura degli elefanti varia nel corso degli anni, per cui dall’esame della stessa si può dedurre la loro età. Il radio collare che è stato apposto su qualche elefante serve per studiare il comportamento di esemplari di una certa fascia di età. Il lavoro di Cynthia adesso è il monitoraggio degli esemplari tra i 14 ed i 30 anni, avvalendosi di radio collari, nonchè cercare collaborazione con le Autorità.

Qualcuno chiede cosa è cambiato nel suo lavoro in tutti questi anni. Lei risponde che c’è stato sicuramente un aumento degli elefanti (erano 700 ora sono 1650) nonchè della popolazione umana che vive intorno al Parco.
L’elefante più vecchio che ha conosciuto ha 70 anni; prima del 2009 ce n’erano molti di più di anziani. Adesso la più anziana è Barbara, una femmina di 70 anni. Le femmine partoriscono fino a circa 50 anni, con probabilità di successo.

Qualcuno chiede quali sono le principali cause di morte degli elefanti. Lei risponde che la causa principale è il bracconaggio che avviene da parte degli agricoltori con lacci-trappola, lancio di lance, avvelenamenti. Non sappiamo di quali malattie si ammalano perchè non sono mai state fatte autopsie sugli elefanti morti.

Qualcun altro chiede dove lei vive adesso e come ha cominciato i suoi studi. Cynthia racconta di essere venuta qui in viaggio e di aver cominciato ad osservare gli elefanti facendo la volontaria per un progetto che li riguardava. Adesso vive a Nairobi e continua a studiarli per almeno 6 ore al giorno. Aldo interviene assicurando il nostro contributo alla ricerca e alla salvaguardia di questi stupendi animali.
L’incontro termina con l’apposizione dell’autografo della grande studiosa sulla copia del libro di Aldo.

Seguono i ringraziamenti di tutti noi presenti e la nostra richiesta di apporre un suo graditissimo autografo anche sull’opuscolo che ci aveva distribuito all’inizio dell’incontro.
Lei, disponibilissima, esaudisce anche questa nostra richiesta. Ci congediamo infine con alcune foto ricordo di questo importante incontro che sicuramente rimarrà nella memoria futura di tutti noi.
Sabrina Parretti

8° PENGO SAFARI ottobre/novembre 2017

Circa due anni fa, durante un periodo abbastanza buio della mia vita,ho ricevuto dal mio compagno un dono speciale…il dono che ho ricevuto è stato un semplice Fotolibro come se ne fanno tanti oggi, dopo aver vissuto momenti da ricordare oppure dopo aver vissuto un’evento importante ecc…ma questo regalo da parte sua per me è stato “L’INIZIO” di tutto quello che poi deciderò di racchiudere in altrettante pagine dopo aver vissuto questa esperienza in Africa.
Si è aperto un mondo, una condizione sino ad allora sconosciuta, una missione, un pezzettino del mio cuore in un’attimo è stato rapito dalla dolcezza e dalla bellezza di un’elefantino. Il suo nome è Kauro e la sua storia come quella di tanti altri come lui mi ha subito coinvolto fino a rendere reale la possibilità di conoscerlo di persona.
Dopo due anni io e il mio compagno partiamo per la nostra prima esperienza Africana e appena arrivati entrambe abbiamo avuto la sensazione di essere in un’altra dimensione, in poche ore ci siamo adagiati alla calma e alla serenità che solo un paese come l’Africa può regalare.
È un esperienza che va vissuta lasciando indietro tutto quello che è la nostra quotidianità, tutte quelle che sono le nostre abitudini frenetiche, in Africa dobbiamo andare “Pole Pole” perché solo andando piano piano puoi osservare, respirare, ascoltare e toccare le sensazioni che questa splendida terra ti offre.
L’esperienza vissuta grazie all’Associazione Pengo Life Project in particolare grazie ad Aldo Giovannella, ti permette di vivere e di toccare con mano tutto quello che c’è dietro ad una gestione meravigliosamente complicata di questi cuccioli grinzosi. L’impegno, la dedizione e l’affetto che ci mettono tutti i ragazzi che si dedicano agli elefantini orfani ci ha riempito di positività, un’ammirazione genuina che ci ha regalato una pura dose di speranza.
Il nostro è stato un percorso, dalla Nursery di Nairobi fino ad arrivare nello Tzavo a Ithumba dove finalmente i nostri amici con la proboscide fanno il salto verso la libertà.
È un esperienza sensoriale, che ti costringe ad osservare realtà differenti, il tragitto per poter visitare i centri Sheldrick è stato in alcuni momenti faticoso, ma ci ha fatto notare abitudini, usi e costumi diversi, passando per le infinite strade sterrate, sabbiose, rosse… abbiamo incrociato gli occhi di centinaia di donne e di bambini sempre disposti ad alzare la mano per farci un saluto, un sorriso…fino ad arrivare ad annusare e ad ascoltare la natura…anche gli alberi “parlano” in Africa…se stai in silenzio vicino ad un’albero di acacia potrai ascoltare le migliaia di piccoli insetti o uccellini che li popolano creando un miscuglio di suoni meraviglioso.
Le forme degli alberi, i colori al mattino quando il sole sorge, i passi di tantissimi animali meravigliosi tutti verso la stessa direzione, la compattezza delle mandrie, la posa degli avvoltoi sugli alberi spogli, le strane forme dei termitai, il ruggito dei felini, ogni passo in questa memorabile esperienza è stato vissuto a 360 gradi dai nostri sensi.
Torneremo in Africa, torneremo per scoprirla ancora, perché se ti innamori di questa terra, poi non puoi farne più a meno.
Asante Sana.

Giulia Tiseo e Mauro Pennino

Kenya 8° Pengo Safari

 8° PENGO SAFARI ottobre/novembre 2017

Ancora cullata dal caldo respiro dell Africa mi ritrovo a pensare al viaggio appena concluso. Un viaggio diverso, in cui ci si sente partecipi per qualcosa di utile. Il progetto di aiutare gli elefanti ad avere una seconda possibilità rimediando alla crudeltà umana. E così è avvenuto questo emozionante incontro con questi animali preistorici così lontani da noi ma così vicini. Ho sempre amato gli elefanti per la loro struttura sociale per la loro capacità di trasmettersi gli antichi sentieri alla ricerca dell acqua per la loro lentezza atavica. E così mi sono trovata circondata dai loro caldi e rugosi corpi mi sono sentita studiare dalle loro sensibili proboscidi e ho letto nei loro occhi la storia di tutta la Terra. E ho provato un profondo senso di rispetto nei loro confronti sia per i piccoli che stanno trovando un nuovo modo di vivere sia per quelli più adulti che avvertono nel loro dna il richiamo della savana. Uno spettacolo unico, indimenticabile che cambia la vita.
Grazie a chi mi ha permesso di vivere questa esperienza unica.

Eva Picatto

Kenya 8° Pengo Safari

8° PENGO SAFARI ottobre/novembre 2017
Sono tornata dall’Africa da tre settimane che sembrano eterne e se chiudo gli occhi sono ancora là e riesco a percepire ancora gli odori, i profumi, i silenzi, i rumori e i suoni dei posti incredibili che ho visto, la perfezione incontrastata della natura in ogni suo aspetto e mi rendo conto che questo è il viaggio più emozionante che avrei mai potuto fare nella vita. L’attesa è stata lunga, le aspettative erano altissime e sono state di gran lunga superate.
Questa è stata la mia prima volta in Africa ma mi sono sentita così “a casa” che mi sembrava di esserci già stata. Allo stesso tempo però lá tutto è nuovo, la terra è più rossa, il cielo è più azzurro ,il verde è più verde e ogni cosa è diversa e più intensa e ti assorbe completamente in un attimo. La voglia di conoscere gli elefanti nel loro mondo era tanta e questo viaggio è arrivato per me al momento giusto. Dolcissimi ed intelligenti animali, vederli cuccioli e accuditi dai keepers come fossero i loro ” bimbi” è di una tenerezza unica, ma vederli adulti, imponenti e liberi ormai a Ithumba é un’emozione che a parole non si può descrivere, é il vero “inizio”…
Ho conosciuto persone fantastiche, che “invidio” e stimo per quello che fanno ogni giorno, perché rendono il mondo un posto migliore e dedicano la loro vita per far sì che questi giganti possano avere la speranza di un futuro in questo mondo.
“Chi incontra gli occhi di un cucciolo orfano non lo dimenticherà per tutta la vita” questo é certo, così come certo è che questo viaggio sia stato il primo ma non l’ultimo.Elisa PerroneKenya 8° Pengo Safari
8° PENGO SAFARI ottobre/novembre 2017

” Soltanto una volta rientrata ho realizzato la bellezza di quello che avevo vissuto.

Rimarrà indelebile l’ emozione provata al primo incontro con gli Elefanti a Nairobi, al mio primo contatto con loro.

Rimarranno per sempre nel mio cuore le meravigliose persone conosciute durante il viaggio, è raro oramai purtroppo incontrare persone da poter stimare.

L’ ultima immagine che ho , l’ ultimo giorno prima di partire ad Ithumba, sono gli ex orfani che uniti agli orfani che attendono di essere reintegrati in natura, dopo il bagno se ne vanno nel bush , tornano dove sempre sarebbero dovuti essere stati.

L’ emozione di vedere questi giganti buoni finalmente liberi non può essere descritta, non ci sarebbero parole adeguate, ma può essere solo vissuta in silenzio ed umiltà.

Una esperienza di vita che porterò per sempre nel mio cuore.

Grazie di cuore a tutti, grazie ai miei compagni di viaggio che sono stati magnifici, ma soprattutto grazie ad Aldo Giovanella.

Isabella De Gobbi

Kenya 8° Pengo Safari

8° PENGO SAFARI ottobre/novembre 2017

Kenya, ore 10 del mattino del 30 ottobre, saliamo sulla jeep tra chiacchiere e battutine varie…..giusto per rompere la tensione. In quattro e quattr’otto arriviamo in orfanatrofio, Aldo continua a raccomandarci questo e quello, a suggerire la posizione migliore dove metterci, di non emettere urletti incontrollati, di non accucciarci, ecc ecc. Mi sforzo nel concentrarmi a memorizzare tutto, in realtà non sto nella pelle e negli ultimi passi volo giù per il sentiero e raggiungo la pool-position vicino alla corda di protezione, ad uno ad uno arriva tutto il gruppo. Terra rossa rossa, il verde dei cespugli ed alberelli, qualche pozzanghera e la pace, un posto meraviglioso mi dico. Scorgo la carriola colma di biberon pieni di latte ed esplode la meraviglia, scorgo Edwing (il capo dei keepers) lì vicino, ci sorride da distante, anche lui attende. Uno strano silenzio ovattato mi avvolge, i colori, gli odori, la tensione. Mi concentro su qualche foto così per contenere l’emozione e poi, finalmente, all’improvviso, compare in lontananza un cucciolo trotterellante e poi dietro un altro ed un altro ancora, impazienti corrono diritti verso il loro keeper che li chiama col biberon in mano, chi con la proboscide diritta verso il cielo chi arrotolata, alcuni emettono suoni di felicità (..suppongo). Edwing li presenta tutti ad uno ad uno man mano che arrivano e racconta la loro storia, come li hanno salvati, quanti anni hanno, so che è sciocco, ma mi domando come li riconosca…
È così che in un attimo il campetto si riempie di elefantini tutti giovani, alcuni proprio piccolissimi, che succhiano il latte rumorosamente, ed il campo si trasforma in una festosa tavola imbandita e in un campo giochi. È arrivata anche Malima, la mia cucciola adottiva, quando sento il suo nome ho una fitta allo stomaco, ma quanto è piccola, ma quanto è bella, sarà che mi sento la sua mamma…! Nella confusione generale quasi non mi accorgo che è arrivato pure Kiko, l’unica giraffa ospite di 3 anni, è meravigliosa, stupenda da togliere il fiato, Tiziano si gongola di felicità, sarà che è il suo papà adottivo…
Non credo di essere riuscita a non emettere gridolini…. non ricordo con certezza cos’ho combinato in quegli istanti, so che mi sono commossa subito e non mi sono ripresa più, anzi sono peggiorata nei giorni successivi.
Julius, uno dei keeper, ci riconosce dalla pettorina del “Pengo life project” e così ci raggiunge vicino alla corda seguito dal suo elefantino ed è in questo momento, con il cuore a mille, che accarezzo il mio primo cucciolo d’elefante, che lo osservo da vicino che cerco la sua proboscide. È proprio piccolo, che buffo, già lo adoro e lui non sa nulla, la sua pelle ruvida ha un peletto solitario ogni centimetro quadrato! È di una bellezza disarmante, ha ciglia lunghissime e dietro le orecchie è morbido in modo pazzesco e poi la proboscide… è una cosa spettacolare, una manina curiosa e forte, con la quale può fare di tutto. Con alcuni riesco a presentarmi soffiando delicatamente nella proboscide per poi gongolarmi nella sensazione di essergli stata simpatica.
Uno dei giorni successivi è capitato che uno dei cuccioli più piccoli mi abbia annusato il viso con la sua minuscola proboscide, o meglio abbia assaggiato il mio naso, il mento, le guance per poi prendermi la mano, cercare ogni singolo dito e poi tentare di ciucciarla come un biberon, mi piace pensare che mi ricorderà nel tempo come mi ricorderò io di lui per sempre.
Potrei continuare a lungo a ricordare episodi che si sono succeduti nei giorni a seguire durante il viaggio, li ho tutti chiari nella mia mente. La cucciola che entra con la proboscide sotto il mio impermeabile e mi annusa da giù a su e viceversa, quasi non riuscisse più ad uscire ed io deliziata che l’accarezzavo con gioia immensa. Il cucciolo infortunato alla gamba che apprezza così tanto i miei massaggi di terra rossa dietro le orecchie, sulla testa, sotto il mento da abbandonare la sua proboscide a riposo e godersi ogni mossa senza allontanarsi di un millimetro da me…
Pachidermi buoni giocherelloni intelligenti… mi sono innamorata perdutamente, ma in fondo già lo sapevo. L’idea che un domani possiate non abitare più questa terra per colpa di noi umani è una spada infitta nel mio cuore, per fortuna esistono persone come Dafne e Angela Sheldrick, come Aldo, come ognuno dei keeper o rangers, come noi, che in un modo o nell’altro cerchiamo di opporci a tutto questo, nella speranza un po’ infantile che il bene in fondo vinca sul male, ma bisogna crederci fino in fondo.
Il David Sheldrick Wildelife Trust è oramai più che un orfanatrofio, è un centro di riferimento per tutto il kenya, sostiene squadre anti bracconaggio ed è profondamente impegnato nella salvaguardia della specie. Sono felice di esserci stata, di aver conosciuto Angela ed i Keepers che ci lavorano, tutte persone squisite.
Ho affrontato questo viaggio con la consapevolezza che avrei avuto la fortuna immensa di conoscere gli elefanti da vicino, che avrei contribuito alla loro salvaguardia, che sarebbe stato un viaggio particolarmente emotivo. Ora posso dire che sento che il viaggio non sia finto qui, anzi è appena cominciato, e sono felice di non sapere dove mi porterà.

Caterina Baggio

Kenya 8° Pengo Safari

8° PENGO SAFARI ottobre/novembre 2017

Non è facile ordinare sopra un foglio di carta tutto ciò che mi ha lasciato l’esperienza vissuta a contatto con la magnifica creatura chiamata elefante, il più grande mammifero terrestre. Certi incontri non li cancellerò mai più dalla mia memoria: dalla dolcezza nello sguardo di un cucciolo mentre fa la sua poppata,dalla semplicità di una carezza su quella pelle ruvida dalle sembianze di una terra arida all’emozione di un soffio sulla proboscide.
E accade che la mente voli da sola in qualche parte nella Savana e che colori, odori e sensazioni ritornino sempre prepotenti alla ribalta. È il mio Mal d’Africa ad impossessarsi del mio animo e a far ricordare gli animali allo stato brado e le regole di vita segnate della natura.
Sulla strada polverosa del ritorno, prima che l’oscurità nascondesse ogni cosa, pensai al tempo vissuto nella parentesi africana. Il cuore è rimasto a pulsare in quella dimensione, nel profondo del cuore dove si annidano i ricordi più belli.
Le ruote rullano veloci sulla pista, si staccano dal suolo e il muso dell’aereo punta verso quello che sembra l’infinito. Un mio saluto alla terra d’Africa e la speranza di ritornare per confrontarmi ancora con il dolce sguardo del mio amato.

Valeria Carnevali

Kenya 8° Pengo Safari

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7° PENGO SAFARI novembre 2016

Non bisogna avere fretta di arrivare dagli elefantini, aveva ragione Aldo Giovannella…d’altronde chi meglio di lui poteva saperlo?
Bisogna arrivarci preparati al primo incontro: dopo aver inalato l’aria dell’Africa, dopo aver abituato gli occhi alla sua luce abbacinante, il naso ai suoi aromi penetranti…quando tutti i sensi sono diventati africani e i ritmi circadiani si sono ricomposti sulle naturali fasi alba/tramonto, quando non fai più caso alla terra rossa che ti ricopre senza scampo pelle e vestiti, ecco allora forse sei pronto ad entrare nella mandria, a farti spintonare ad ogni passo, a ritrovarti quelle  mini-proboscidi dappertutto perchè gli elefantini vogliono annusare, vogliono essere coccolati, vogliono giocare sempre, salvo quando è l’ora della poppata – e allora non esistono che i keeper con i loro mega-biberon- fino a che non crollano sfiniti nelle loro stalle avvolti nella copertina masai che li proteggerà dal freddo e dai brutti sogni.
E’ un’oasi di pace e serenità la nursery del David Sheldrick Fund trust di Nairobi. Varcato il cancello alle prime luci del giorno, una piccola piazza ordinata e fiorita accoglie il visitatore:  qui si affacciano le prime stalle del centro e quando le porte si aprono , uno dopo l’altro escono fuori gli elefantini; trotterellando si riuniscono nello spiazzo davanti al recinto di Maxwell, il rinoceronte cieco, quasi come a salutarlo e ad augurargli una buona giornata visto che lui non potrà unirsi a loro per raggiungere il bush. Non come Pea, altro orfano a cui il David Sheldrick Center dà ricovero, ma che segue gli elefantini in tutto e per tutto, imitandoli e sorvegliando dall’alto dei suoi due metri di altezza la carovana che si addentra nel bosco. E’ come una scolaresca in gita d’istruzione: un po’ giocano, un po’ imparano ;e potrebbero sembrare spensierati se non sapessimo che ognuno di loro ha una storia devastante alle spalle, una storia di violenza, sopraffazione, abbandono…se non avessero avuto la fortuna di essere avvistati  da qualche Masai di buon cuore che ha poi avvertito i ranger che sono andati a salvarli, questi piccoli pachidermi non avrebbero avuto nessuna speranza di sopravvivenza da soli nella savana, senza la loro mamma , le sorelle più grandi, la mandria che avrebbe dovuto insegnare loro tutto, se i bracconieri non avessero fatto irruzione con i loro fucili per depredarne le zanne d’avorio.  Qui, alla nursery, gli elefantini  hanno una chance si ripartenza: vengono accuditi, nutriti, messi in condizione di badare a sè stessi; ci vorranno mesi per questo e poi anni per poter ritornare nel wild, da madre natura che per loro aveva previsto tutte le difese possibili: una grande mole, una pelle ruvida e dure zanne, nonchè un’intelligenza superiore…ma che mai avrebbe potuto prevedere che da qualche parte nel mondo, uomini incuranti pagassero altri uomini incuranti e anche violenti per procurarsi ad ogni costo un materiale -l’avorio- che loro ritengono prezioso ma che per noi ha valore soltanto se indossato dal suo unico, legittimo padrone: l’elefante.
Maria Luisa Cocozza
Nairobi 26/10-1/11 2016

“Ma esistono davvero!!!” Questa é stata la mia esclamazione dopo mezz’ora dall’entrata nel parco Nazionale dello Tsavo Est! Non sono solo nei cartoni animati, la codina se la tengono sul serio e come si rotolano nel fango!!! Da qui nasce tutto, da una pozza e da una mandria in libertà che ci scrutava da pochi metri. Dopo 10 giorni di safari nei parchi del Kenya, ritornata in Italia cerco subito contatti con il DSWT e con il  Pengo con l’idea che io lì dovevo tornare. Sono passati nel frattempo 3 anni e sono riuscita a fare questo meraviglioso viaggio Pengo.
Il primo contatto con Aldo é stato subito positivo; io non lo conoscevo ma da come mi parlava, da tutte le cose che mi ha detto e più che altro da tutte quelle che non ha detto (!) ho capito subito che lui sarebbe stato la persona giusta per fare questo viaggio, per avere modo di entrare in contatto da vicino sia con gli elefanti sia con le persone che tutti i giorni lavorano sul campo e si occupano di loro e della nostra Terra: keepers e rangers. Era proprio quello che io volevo. E così è stato. Anche i sogni si realizzano nella Terra magica.
Non voglio svelare nulla ai nuovi e prossimi viaggiatori Pengo, magari ci rivedremo e vi basterà vedere le scintille nei miei occhi. Le parole non servono, tante volte!

Rovena
7° Pengo Safari 2016


Avevo un forte desiderio, conoscere gli elefanti, respirare nel cuore della Madre di tutte le terre e riempirmi gli occhi di un cielo infinito.
In questo viaggio ho trovato tutto ciò, ma anche di più.  Una compagnia speciale, dove il filo conduttore è stata la gioia, la scoperta e la solidarietà.
Ci sono stati dei momenti alla nursery di Nairobi mentre guardavo i nostri elefantini orfani, dove pensavo che il mio cuore sarebbe imploso per la gioia, per la tenerezza e per l’amore.
Ho vissuto tante emozioni incontrando le creature libere che vivono nei parchi: elefanti, giraffe, zebre, gnu, iene, leoni..(e l’elenco sarebbe lungo)..che sono piantati lì nella mia memoria e che non ne usciranno mai, se non per essere ampliate nel prossimo viaggio.
Daniela
7° Pengo Safari 2016

6° PENGO SAFARI agosto 2016

Concluso il sesto Pengo safari per il numeroso gruppo di appassionati ed amanti della natura e degli animali. Lo scopo di questo viaggio/safari ancora una volta è stato quello di far conoscere da vicino la realtà degli elefanti orfani e liberi in natura e le conseguenze della piaga del bracconaggio. I safari sono parte del Pengo Life Project, di cui Giovannella è il fondatore. Il Pengo Life sostiene e promuove il “The David Sheldrick Woldlife Trust”, fondazione che si dedica alla riabilitazione psico fisica dei cuccioli orfani di elefante e rinoceronte nero divenuti tali a causa del bracconaggio. “ Che un viaggio generi conoscenza è risaputo – ricorda Giovannella –  ma affinchè contribuisca a mutare le criticità cultuali territoriali deve essere organizzato con cognizione di causa ed obiettivi  sani e trasparenti”.

“Il Pengo Safari è uno di questi collegato al The David Sheldrick  Wildlife Trust che opera nel territorio Kenyota da una sessantina d’anni a tutela del territorio e della fauna selvaggia. Il Pengo Safari contribuisce alla lotta contro il bracconaggio portando in loco non solo persone ma anche materiale utile ai diversi team.”.

Il safari estivo è un safari aperto ai giovani e non solo…un viaggio nel viaggio, ricco di emozioni e di nuove conoscenze. E’ la tua vacanza con noi e con i cuccioli orfani dell’avorio, per amore degli elefanti. La costruzione di un viaggio è sempre molto complessa ed ogni volta deve essere come se fosse la prima… per tale motivo il mio impegno è sempre alto. Il viaggio prevede 8/9 notti: (5 a Nairobi e 3 presso la Riserva del Masai Mara o il Samburo N.P) IL NUMERO MINIMO per la realizzazione  questa tipologia di viaggio è di  8 persone con un massimo di 12. Il volo A/R sarà da Milano o da Venezia.

Già da ora sono aperte le iscrizioni per il prossimo PENGO SAFARI ESTIVO  del 2017 l‘8°
Se sei interessato a Pengo safari, scrivi subito a info@pengolifeproject.it

Come ogni anno cercherò di condividere con il gruppo le mie conoscenze apprese sul campo durante i miei lunghi ed emozionanti viaggi in Kenya …Più di 20 guidandoti  in questa tua fantastica ed emozionante esperienza, per Amore degli elefanti…!

dott. Aldo Giovannella MED. VET L.P:

Presidente del Pengo Life Project

Ambasciatore Italiano del The David Sheldrick Wildlife Trust

Alcui scatti del viaggio in compagnia di: Elena, Laura, Ilenia, Marta, Eleonora, Rosita, Michele Eugenio e Aldo.

 
5° PENGO SAFARI novembre 2015
I NOSTRI MOMENTI…
Alcune scatti del viaggio Pengo del 2015.Un grazie a tutti i partecipanti al PENGO SAFARI KENYA 2015. Walter Caporale, Fulvia Mento, Laura Belardi, Caterina Previdi Laura Buscicchio, Francesca Pina, Angela Sheldrick, Aldo Giovannella, Carmine De Nuzzo, Elettra D’amico, Federica Fanicchia, Manuel Di Nunzio.
‘Potrei scrivere un libro su questi lunghi anni di dedizione alla loro causa… Pure emozioni e senso di responsabilità. Io sono onorato di aver avuto questa occasione nella mia vita! Tutti gli amici del Pengolifeproject sono onorati di aiutare gli amici dalle grandi orecchie! Grazie Grazie e poi Grazie’
Aldo Giovannella
4° PENGO SAFARI novembre 2014
I NOSTRI MOMENTI…https://www.facebook.com/media/set/?set=a.910116615666032.1073741908.130734410270927&type=3Genitori Adottivi Pengo Safari ‘La tua Africa’ Novembre 2014
Si è concluso il 4° Pengo Safari 2014…che esperienza! Che emozioni…! Con il primo gruppo di 20 partecipanti abbiamo vissuto dal 7 novembre al 16 novembre, presso la nursery di Nairobi e nel Mara dei giorni indimenticabili, strabordanti di forti emozioni che sovente hanno messo tutti noi a dura prova…Infatti nessuno si è salvato dagli occhi lucidi o dal pianto liberatorio. Mentre con il secondo gruppo di 6 persone dal 16 al 24 novembre siamo sprofondati nella dura realtà dell’antibracconaggio del KWS, delle Unità Veterinarie Mobili del DSWT delle quali vi daremo gradualmente notizie. Durante questo viaggio il gruppo Pengo ha realizzato un’altro dei suoi obiettivi: far visita a TUTTI i nostri Amati elefanti orfani (che ricordavamo cuccioli presso il centro di Nairobi), ospiti presso, i centri di riabilitazione di Umani, del Voi e di Ithumba.Abbiamo inoltre consegnati quasi 14 euro di cui 10.000 tramite assegno! Un grazie va a tutti coloro che anche se non hanno potuto essere con noi in questo viaggio, ci hanno però sostenuto da lontano, inviandoci ogni giorno la loro energia positiva. Un grazie a tutti coloro che hanno donato il loro piccolo o grande contributo economico agli elefanti e ai Keeper, che hanno adottato uno o più elefanti orfani e che ora finalmente…sanno quanto grande è il loro mondo!
E L E F A N T E E’:
ENERGIA
LEGAME
EMPATIA
FORZA
AMORE
NATURALEZZA
TENACIA
EMOZIONE
Ecco il ‘mastice’ che ha tenuto coeso e unito per tutti questi indimenticabili giorni, questo fantastico gruppo di genitori adottivi. Di persone che hanno voluto e saputo comunicare in modo del tutto naturale con gli Orfani…hanno sentito…profondamente il loro Amore!Nella foto ufficiale della consegna di diecimila euro da parte del Pengo Life Project ad Angela Sheldrick: in prima fila ed aggiuntosi spontaneamente c’è un bel cucciolotto di elefante orfano Shukuro, a rappresentare chi beneficerà in prima persona dei fondi raccolti.Vi presentiamo i genitori adottivi presenti alla prima settimana: guardando la foto della consegna dell’assegno: partendo dalla sinistra di Angela Sheldrick (Responsabile del The David Sheldrick Wildlife Trust), Francesca Pina , alle sue spalle Stefania De Santis, proseguendo Carla Zanutto, alle sue spalle Francesco Maria Mantero , vicino a Shukuro in piedi Caterina Previdi, in basso protetto dall’elefante Andrea Gazzoli, – PROSEGUENDO ALLA DESTRA di Angela Sheldrick, Aldo Giovannella, alle sue spalle Viridiano Polato, proseguendo Oscar De Poli, Clara Palestrini, proseguendo Fulvia Mento, alle sue spalle Diletta Marangoni, abbracciata da Francesca Vallongo, accanto a Laura Belardi e a Federica Nai Fovino, conclude la fila la collega Chiara Giachini. Appena sotto l’assegno, Walter Caporale, Gianni Gallina, accanto a lui Adriana Rizzo, chiude Carmine De Nuzzo.UN GRAZIE A TUTTI VOI.

il racconto del viaggio parte 1
il racconto del viaggio parte 2
il racconto del viaggio parte 3

3° PENGO SAFARI novembre 2013
I NOSTRI MOMENTI…04 – 19 Novembre 2013: il viaggio Pengo oltrepassa i confini territoriali, di specie e intra specie creando un incontro scevro di sovrastrutture logiche e culturali e ricco di libertà d’espressione e di emozioni = una fusione condivisa.Anche persone che in contesti quotidiani si confrontano con quelle che sono le loro disabilità, esprimono invece capacità logiche, emozionali e relazionali adeguate e spontanee all’interno di un contesto naturalistico nel quale ‘entrano’ cogliendo la bellezza della vastità circostante e di tutte le specie animali e vegetali che la popolano.Tutti gli obiettivi sono stati raggiunti e ampiamente superati…Alcuni dati per capire…ABBIAMO CONSEGNATO:
5.000 euro con assegno,
1.000 euro di farmaci e presidi per i nostri amati elefanti,
400 euro donati ai Keepers la struttura portante del The David Sheldrick Wildlife Trust, gli uomini Angelo che vegliano su di loro 24 ore su 24
700 euro di contributi pagati per eventi locali, oltre a circa 500 euro di acquisto in monili e oggetti prodotti dal Trust che verranno esposti sui nostri banchetti per Natale.
Un grazie va a tutte quelle persone che nel corso dell’anno hanno donato per loro.ABBIAMO AVUTO L’ONORE E IL PIACERE
di condividere questa esperienza con l’amico fotoreporter e giornalista , freelance Aldo Pavan e con sua moglie Marisa, persone uniche che hanno saputo arricchire questo Pengo Safari 2013, grazie.
ABBIAMO RAGGIUNTO NEGLI ANNI QUOTA 200
adozioni veicolate dal Pengo Life Project, 10.000$ in tre anni che sono andati direttamente al Trust di Nairobi.Un amore comunque rivolto a tutte le specie animali che abbiamo successivamente incontrato nel Masai Mara, territorio sconfinato sul quale Patrick con gli altri esperti driver ci hanno accompagnano senza necessità  alcuna di cartelli ed in totale rispetto della natura e dell’ambiente. Non si può descrivere la meraviglia che ti pervade quando assisti al comportamento in natura degli animali, alla loro vita sociale. Quando prendi atto che, se hai un atteggiamento tranquillo e rispettoso, accettano la tua presenza e ti rendono partecipe della loro quotidianità.
Tutti i branchi o le mandrie sono molto ordinati nella loro disposizione nello spazio, come se ciascuno di essi avesse i l’suo posto’. La relazione è  molto forte e la socializzazione continuativa. Non c’è solitudine ma condivisione ed aiuto. Ognuno contribuisce alla sopravvivenza di ciascun elemento. Attraverso la contemplazione della natura si arriva a comprendere che cos’è la vita. Questo è il SAFARI.
Safari potrebbe essere sinonimo di ricerca, osservazione, identificazione, conoscenza e apprendimento. Costituisce un intervento necessario se il fine è educare un popolo ad avere un rapporto più rispettoso ed integrato con la natura.  Ecco perchè abbiamo invitato il maestro John ad unirsi a noi. Gli abbiamo regalato una macchina fotografica con la quale immortalare immagini ed emozioni per lui importanti ed una volta imparato ad usarla,  diventato inarrestabile. Ha posto numerose domande riguardo agli animali: le loro esigenze, gli habitat per loro più idonei, le specie con cui vanno d’accordo, i predatori..  Tutte informazioni visive e teoriche che riporterà  nella sua numerosa classe continuando così il lavoro iniziato dal Pengo Life Project con il safari del 6 gennaio 2012 e proseguito con lezioni in classe a novembre 2013. Il PLP si è impegnato a fornire al maestro John dvd inerenti l’argomento in modo da sostenere  l’intervento educativo.
Al rientro abbiamo accompagnato il maestro al villaggio e conosciuto così la sua famiglia: la moglie ed i suoi tre bambini. Con l’occasione ci ha consegnato alcuni oggetti regalo da parte dei suoi alunni.SE HAI INTENZIONE DI ORGANIZZARE UNA SERATA PER CONOSCERE:
come vivono i nostri cuccioli orfani nei centri dei recupero della Fondazione Sheldrick,
dei loro giochi, delle loro paure, delle problematiche che li accompagnano fino alla riconquista della liberta’, di come diventano orfani, del bracconaggio, del mercato illegale dell’avorio e di cosa si può fare per sconfiggelo,
INVIACI UNA MAIL a info@pengolifeproject.it , e insieme cammineremo….
2° PENGO SAFARI novembre 2012

Pengo safari 2012 – Il racconto del viaggio

UN GIORNO AL VOI CON I NOSTRI CUCCIOLI

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